Ecco il nuovo post della serie Racconti d’Arte dedicata ai bambini. Se vuoi essere sicuro di leggerlo nella maniera più corretta, trovi qui alcune semplici istruzioni.
La storia di una fanciulla di nome Maria da un annuncio importante fino alla sua incoronazione a regina: te la racconto così, attraverso un trittico.
Questa è la storia di una fanciulla e per la verità non è una storia proprio nuova. Te ne ho già raccontato alcuni episodi in Storia di un annuncio e Un fumetto in una porta. Questa volta però seguiremo le vicende di Maria, così si chiama la fanciulla, fino alla fine: una fine gloriosa!
Guarda un po’ come è raccontata questa storia: quasi un libro da sfogliare.
Sei curioso di saperne di più?
Monumentale o piccino picciò?
Osserviamo insieme il nostro oggetto per capirne dimensioni e funzioni.
Forse dalla foto penserai che questa è una grandissima scultura posta in qualche museo o su un altare di una chiesa, più alta di te e anche del tuo papà e della tua mamma, realizzata in marmo come tante belle sculture famose.
E invece vuoi sapere una cosa stranissima? Questo è come se fosse un piccolo libro, alto quanto un palmo della mano della tua mamma (poco più o poco meno) perché misura 22 cm di altezza e 26 cm di larghezza. Fatti mostrare quanto è grande una cosa di 22×26 cm.
Se osservi bene la foto, noterai che la parte centrale è un rettangolo con la punta in alto (un po’ rotta per dir la verità) e ai lati sono fissati due sportellini aperti che, se chiusi, si sovrappongono perfettamente al rettangolo con punta: proprio perché è fatto di tre parti lo possiamo chiamare Trittico.
Insomma, è proprio come se fosse un libro aperto, un libro fatto di sole immagini ma non dipinte, né disegnate, bensì scolpite in un materiale raro e prezioso, l’avorio, che si ricava dalle zanne degli elefanti: ecco perché è raro.
È così piccolo perché non veniva conservato in chiesa, ma nella casa di qualche signore che poteva così tenerlo tra le mani e osservarlo da vicino imparando tante cose sulla vita di Maria, anche se non sapeva leggere (ti sembrerà strano, ma questa era una cosa piuttosto comune 700 anni fa, quando quest’opera è stata realizzata).
Oggi per vederla dal vivo dobbiamo andare in un museo di Lisbona che una volta era la casa di un signore di nome Calouste Gulbenkian, un appassionato d’arte che ha passato la vita ad acquistare opere d’arte di ogni genere (davvero ogni genere!).
Un’ultima cosa prima di iniziare il racconto: se guardi bene noterai che l’avorio non è lasciato totalmente bianco, in origine era dipinto e ancora puoi trovare diverse tracce d’oro e di colore blu, rosso e verde.
Tutto ha inizio da un annuncio
Ecco come inizia la storia del nostro trittico: Maria riceve una notizia che forse già conosci.
Però questa specie di libro per immagini è un po’ strano: si inizia a leggerlo dal basso. Vedi che ci sono tante piccole colonne che incorniciano piccoli archi che racchiudono le scene con i vari personaggi?
Se guardi in basso a sinistra noterai Maria in piedi con un velo in testa e un libro in mano mentre, inarcandosi all’indietro con la schiena per timidezza e paura, saluta con la mano destra l’angelo Gabriele davanti a lei. L’angelo puoi riconoscerlo facilmente, perché sono visibili le sue ali, ha la mano sollevata per rispondere al saluto di Maria e un cartiglio in mano contenente il messaggio che sta per riferire.
Te lo ricordi il messaggio? Te l’ho raccontato qui, anche se questo Gabriele, con le sue orecchie giganti e il naso un po’ schiacciato, non regge il confronto con il bellissimo angelo di Santa Caterina, non trovi?
Il messaggio è questo: “tu sarai la mamma di un bambino speciale, il figlio di Dio”.
È nato!
La storia procede rapida: ecco Gesù in braccio alla sua mamma.
Se fai un salto in basso a destra vedrai il bambino simile a una piccola statuina sorridente tra le braccia di Maria, felice e festosa nonostante la stanchezza. Ha appena partorito ed è semidistesa su un giaciglio, mentre ai suoi piedi Giuseppe, il marito, con una tenera cuffietta in testa li benedice entrambi appoggiato al suo bastone.
Povero Giuseppe! Non è più tanto giovane, anche se lo è la sua sposa, e ha dovuto faticare un sacco per trovare un posto dove riposare e soprattutto far nascere Gesù: l’unico posto disponibile è stato una mangiatoia, non una camera di una locanda o una casa, e infatti in alto, sotto l’archetto, si affacciano proprio il bue e l’asinello che vivono in quella mangiatoia e con il loro fiato tengono al caldo tutta la famiglia (chissà che profumini penserai! Già. Ma secondo me nessuno ci ha fatto tanto caso in quel momento).
Omino Gesù
Un bambino che sembra un uomo in miniatura: le prime avventure di Gesù.
Passano i giorni e Maria lentamente si rimette in forze. Al centro del nostro trittico, ancora in basso, è seduta su una specie di panchina con una regale corona in testa e un fiore in mano, mentre regge con il braccio Gesù Bambino.
Che è un bambino lo capiamo se conosciamo la storia, altrimenti diciamo la verità: questo sembra tutto tranne un neonato di pochi giorni! Piuttosto sembra un omino in miniatura, come spesso accade in questo periodo quando si raffigurano i bambini, ma fortunatamente si comporta come un bambino di uno o pochi anni mentre gioca con la sua mamma. Guardali come sono felici e ridono entrambi, si stanno proprio divertendo!
E sembra quasi che non si siano accorti che sulla sinistra tre re con tanto di corona sono lì per regalare i loro doni a Gesù, il figlio di Dio, come ha raccontato loro in sogno un angelo. Si chiamano re Magi e vengono dall’oriente, portano regali preziosi da terre lontane e uno di loro addirittura si inginocchia togliendo la corona dal capo in segno di rispetto.
Sulla destra troviamo un’altra volta sotto l’archetto Maria (ormai la riconosciamo per il sorriso), che insieme a Giuseppe tiene il piccolo Gesù-omino pelatino sopra un tavolo. Si trovano al tempio e lo stanno presentando come era obbligo fare per tutti i genitori ai tempi di Gesù.
La quasi fine della storia
Un finale che non è definitivo e soprattutto contiene un inaspettato colpo di scena.
Chissà quante cose sono successe a Maria durante la sua lunga vita! Eppure qui nel nostro libro scolpito non ne troviamo raccontate altre e veniamo catapultati al momento della sua morte.
Questa volta dobbiamo restare al centro del trittico e semplicemente salire di un piano per osservare la nostra fanciulla, diventata ormai un’anziana signora, distesa su un letto ad occhi chiusi e avvolta in un mantello trattenuto da un signore alle sue spalle. È uno degli apostoli, gli amici di Gesù quando è diventato un uomo: tutti insieme, gli apostoli stanno ai lati della defunta, all’interno dei loro archetti, al centro e sui pannelli laterali del trittico. Se li guardi noterai che sono in piedi o seduti, alcuni parlano tra di loro, altri tengono un libro in mano, ma tutti e dodici hanno una cosa in comune: sono tristi perché Maria è morta.
Non si sono ancora accorti che sta succedendo qualcosa di speciale.
Guarda bene: proprio sopra Maria c’è un signore con la barba che tiene un bambino sorridente in braccio e con la mano destra sembra stia contando fino a tre. Senti bene chi sono e cosa stanno facendo, perché è proprio strano ma anche molto bello.
Il signore è Gesù da grande, con barba e capelli lunghi, e con la mano che fa tre sta benedicendo il corpo della madre: è morta ma non resterà sulla terra. Gesù la prende in braccio e Maria assume così le sembianze di una piccola bambina che, felice come non mai, si affida al figlio perché faccia di lei quel che è giusto.
Una mamma che diventa bambina per essere tenuta in braccio dal figlio ormai adulto: wow!
Il vero finale
Maria in cielo con il figlio Gesù e incoronata dagli angeli: felicità e sorrisi per tutti.
Dove porterà Maria il figlio Gesù? Per scoprirlo è sufficiente che passiamo all’ultimo piano del trittico per trovare Maria con il solito e ancor più splendente sorriso, mentre sta con le mani giunte accanto a Gesù, il quale, ancora una volta, la benedice. Un angelo sopra di loro le sta mettendo una corona, perché da questo momento sarà la regina del cielo!
Sì, è una notizia favolosa e infatti sono tutti felici: lo sono i due angeli inginocchiati che lanciano una specie di scodella in aria (è il turibolo, quel cestello pieno di incenso che profuma le chiese durante le funzioni); lo sono gli angeli nei pannelli laterali, entrambi in piedi, mentre tengono una coppa in mano; lo sono infine San Paolo a sinistra, con la sua lunga spada, e San Pietro a destra, con due grandi chiavi che aprono le porte del cielo. Sono tutti accanto a Maria e Gesù per festeggiare questo importante momento.
Così importante che forse per questo motivo lo scultore del nostro trittico ha tralasciato tanti altri episodi della vita di Maria: voleva lasciare il giusto spazio al finale solenne della storia.
La conoscevi tutta?
Per l’adulto che legge
Il trittico con storie della Vergine è stato realizzato da uno scultore di Parigi intorno al primo quarto del ‘300. Volevo raccontarvi la storia di un avorio, dove gli episodi sono sempre aggraziati e divertenti, e ho scelto questo perché l’ho visto dal vivo ed è stato facile reperire una buona foto.
Forse non conoscevi la scena di Gesù che tiene in braccio Maria bambina: in realtà sta tenendo la cosiddetta animula della Madonna, un episodio raccontato da Jacopo da Varagine nella sua Legenda Aurea. L’ho semplificato così, perché parlare di anima e corpo mi sembrava davvero troppo difficile: al solito lascio a te la scelta di quanto approfondire con i tuoi bambini.
Puoi avere maggiori notizie e soprattutto guardare l’immagine ad alta definizione nella pagina dedicata di Google Arts and Culture, un portale che se non conosci ti consiglio vivamente di seguire.
Alla voce Avorio dell’Enciclopedia Treccani trovi invece maggiori notizie sulla scultura in avorio.
Photo credits: Foto di Sailko, CC BY 3.0, File originale qui