Un almanacco della salute tutto medievale

Ecco il nuovo post della serie Racconti d’Arte dedicata ai bambini. Se vuoi essere sicuro di leggerlo nella maniera più corretta, trovi qui alcune semplici istruzioni.

Vuoi ascoltare la storia anziché leggerla? Ecco qua il podcast con la mia voce narrante (non scordarti di seguirla con le immagini sotto gli occhi). Puoi ascoltare il podcast anche su Spotify e su iTunes.

Ti racconto uno dei taccuini illustrati della salute in circolazione nel Medioevo, quando l’attenzione per la salute era un concetto ampio e diverso dal nostro.

tacuinum sanitatis

Primo foglio del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Questa è la storia di un taccuino, ma non un taccuino di disegni come quello di Villard che già ti ho raccontato. Si tratta di un Tacuinum Sanitatis, cioè un taccuino della salute, un libro che contiene moltissimi consigli su come mantenersi sani, seguendo i precetti di un medico arabo, scritti ben mille anni fa.
Mille anni fa!
Qualche bravo pittore quasi quattrocento anni dopo, alla fine del Medioevo, ha pensato bene di illustrare questo taccuino e vale davvero la pena osservare le pagine più divertenti e interessanti. Ti va?
Intanto salutiamo Abū al-Ḥasan al-Mukhtar Ibn Buṭlān che qui sopra sta esponendo tutti i suoi insegnamenti seduto in cattedra sulla prima pagina del taccuino.

Foglio 14 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Un consiglio per ogni stagione

Cominciamo con la raccolta delle castagne. Stimolano l’appetito, ma provocano ventositate.

Il nostro dottore Ibn Buṭlān segue lo scorrere naturale delle stagioni per darci i consigli migliori. Forse in età medievale le stagioni erano ancora quattro e ben distinte, non come adesso che ad ottobre giriamo in maniche corte per il caldo (lo sai come si dice? “Non esistono più le mezze stagioni!”).
Così in autunno ci consiglia le castagne per stimolare l’appetito e curare la nausea. Però dice di fare attenzione perché provocano ventositate. E sarebbe? Quella che in TV chiamano flatulenza: in effetti può capitare!

Queste istruzioni sono scritte ai piedi della pagina miniata, cioè dipinta con la tecnica della miniatura sul foglio, dove troviamo due signori piuttosto furbi: guardali lì, sotto un grande castagno pieno zeppo di cardi che cadono da soli facendo uscire le castagne, si sono messi ad arrostirle su un grande braciere e già iniziano a mangiarle soddisfatti.
Secondo me le castagne fanno bene anche all’umore: rende felici andare a raccoglierle in compagnia nei boschi di castagni e fa bene mangiarle davanti al camino la sera o a una bella sagra di paese. A te cosa piace di più?

Foglio 97 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Il confabulator

Particolarmente indicato in inverno e prima di addormentarsi. Che cosa? Ascoltare storie!

E a proposito di camino eccolo qui, dentro una casetta con tanto di comignolo sul tetto. Noi vediamo l’interno della stanza dove il fuoco è acceso, ravvivato di tanto in tanto dal bastoncino di quel signore seduto sullo sgabello, con un turbante in testa e la mano sollevata impegnata nel racconto. Sì perché lui è quello che in latino — la lingua che si parlava nel Medioevo e la lingua in cui è stato tradotto il taccuino del nostro medico arabo — viene chiamato confabulator, cioè colui che parla e fa conversazione, mentre tutti gli altri ascoltano…o almeno ascoltavano. Perché guarda bene che succede: la signora sulla destra è intenta a filare probabilmente la lana, far diventare cioè un filo, avvolgendolo intorno al fuso, tutta la lana raccolta sulla conocchia, quella specie di ombrellino che tiene sotto il braccio, e mentre fila ascolta il racconto; accanto a lei un ragazzo è seduto su un cuscino così comodamente che si è addormentato appoggiato al braccio, a me fa venir voglia di dormire a guardarlo e in effetti anche l’altro che ci dà le spalle non ce la fa a tenersi sveglio e con la faccia appoggiata alla mano si è appena lasciato andare; l’unico a partecipare attivamente al racconto sembra il ragazzino in calze blu, che addirittura mima con le mani, forse conta? 

Insomma certamente il ruolo del confabulator è davvero efficace perché il medico stesso consiglia di ascoltarlo la sera per addormentarsi. Tu ascolti storie prima di addormentarti?

Foglio 54 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Entriamo in bottega

Misteriose bottiglie panciute, cesti e candele appese: pochi oggetti indispensabili per la bottega medievale.

Dunque per stare bene possiamo mangiare cose sane raccogliendole direttamente dagli alberi, possiamo avere buone abitudini per dormire nel modo migliore e ora scopriamo che possiamo anche andare in bottega per comprare quello che non possiamo trovare o produrre da soli. Probabilmente sei abituato ad andare al supermercato, o forse no, sicuramente al tempo del taccuino i supermercati non esistevano e per ogni cosa necessaria si poteva cercare la bottega specializzata come questa qua sopra, quella del droghiere che vende uva passa.
La conserva in quel cesto con le punte, che ancora non ha finito di intrecciare, e nella scatola da cui il bambino tenta di rubare qualche chicco per iniziare a gustarla subito. La sua mamma invece aspetta pazientemente che il droghiere abbia raccolto l’uva nel cono di carta; chissà se dovrà comprare poi qualcos’altro e chissà cosa c’è in tutte quelle belle bottiglie blu dalle forme strane sugli scaffali! Certamente se avranno bisogno di illuminare casa quando il sole non c’è più potranno prendere le candele di cera appese accanto ai cestini, perché, indovina un po’? Al tempo non c’era neanche la luce elettrica.

Foglio 61 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Fornaio è cotto il pane?

La panificazione naturale nel medioevo: ecco il momento della cottura.

Non dimentichiamo tra il buon cibo quello che possiamo produrre da soli, per esempio il pane. Qui sono tre le donne intente ad infornarlo, perché moltissime sono le pagnotte pronte che aspettano il loro turno. Sono disposte in primo piano su quattro tavole: una delle donne vestite di rosa ne tiene una in mano, come se fosse una palla da gioco, e la tiene pronta per passarla all’altra più indaffarata che sta spingendo la pala con due forme di pane direttamente dentro il forno. Capiente com’è, chissà quante può contenerne! 
Alle loro spalle altre pagnotte crude aspettano su una tavola mentre accanto, dentro un’enorme cesta, sono raccolte tante pagnotte dorate che sono appena state sfornate. Lo senti il profumo?

Raccomanda il medico di lasciarle lievitare una notte, così saranno più buone. E in effetti il lievito naturale che si usava una volta aveva bisogno di tanto tempo per essere efficace.

Foglio 63 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

Le galline nel castello

Entriamo nel pollaio che assomiglia a un castello: le galline nel medioevo vivevano meglio!

Il nostro Ibn Buṭlān ne sapeva veramente tante e così, oltre a consigliarci il buon cibo da raccogliere dagli alberi, quello da produrre, quello da acquistare (e il buon cibo per l’anima, da ascoltare), ci raccomanda anche i prodotti degli animali, come le uova di gallina, di oca, di quaglia ecc. 
In questa miniatura una signora in abito lungo mostra trionfante un uovo di gallina bello grosso al signore riccioluto che si affaccia sull’uscio, accanto a lei le galline indifferenti continuano a beccare il loro pranzo e razzolano su e giù per il pollaio. Ma che pollaio! Hai notato che sembra l’interno di un castello? In effetti vediamo anche l’esterno dell’edificio e notiamo tre finestre bifore, cioè divise in due, piuttosto curate, e all’interno il pollaio presenta un corridoio con soffitto a volta e un ingresso ad arco davvero elegante. Ma trattavano così bene le loro galline?

Il dubbio è legittimo e la risposta è: no! Queste illustrazioni sono state fatte per i signori nobili e ricchi che sapevano leggere, cosa non tanto comune, e che vivevano in case belle e preziose come queste, ma non ci facevano certo stare le galline e gli altri animali, che avevano ambienti più adatti e soprattutto curati dai loro servitori. Le miniature però dovevano essere gradevoli da vedere e una baracca di legno sporca e sgarrupata non poteva reggere il confronto con un pollaio come questo, non credi?

Ah! Attenzione a mangiare le uova perché il dottore ci informa che possono causare le…lentiggini!

Foglio 102 del Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi (manoscritto lat. 9333)

E per finire…la felicità

Ecco cosa è la felicità per l’illustratore del nostro taccuino.

Sì, un taccuino che raccoglie tutti i consigli per una vita sana non può che concludersi così, con una raccomandazione alla felicità! Particolarmente utile, dice il dottore, nelle stagioni e nei luoghi freddi.

Ma come rappresentare la felicità? Il miniatore del taccuino ha scelto di dipingere due innamorati accanto a un tavolo (avranno appena finito di mangiare?) di fronte a un roseto e sotto due alberi carichi di foglie e di bacche, abitati da tortore che si inseguono.

E tu? Come disegneresti la felicità? Vuoi provarci? 


Per l’adulto che legge

Immagino che ti sarai stupito anche tu a leggere e osservare alcuni di questi dettagli di vita medievale.
Le miniature dei Tacuina Sanitatis — questo il nome al plurale — sono in effetti una perfetta illustrazione della vita dell’uomo medievale. Uso il plurale perché ne esistono versioni differenti, miniate tra fine Trecento e inizio Quattrocento, e conservate in diverse biblioteche, come Vienna, Roma e Parigi. Ho scelto questa versione per un motivo molto semplice: la Biblioteca Nazionale di Parigi non solo ha digitalizzato l’intero volume rendendolo disponibile online a questo link, ma ne consente anche la libera riproduzione, purché a fini non commerciali (nel nostro paese invece non so se sai quanto può essere difficile procurarsi legalmente riproduzioni di opere d’arte e di materiale di studio).

Per avere informazioni più approfondite ti consiglio ancora una volta la voce dell’Enciclopedia dell’Arte Medievale, molto semplice e comprensibile. Ti consiglio anche la pagina dedicata a questo taccuino sul sito di Moleiro, un’azienda specializzata nella riproduzione di codici antichi: troverai alcune informazioni sintetiche, un video in inglese che consente di comprendere meglio dimensioni e insieme del volume, e la traduzione di alcune tavole davvero divertenti!


Photo credits: Source gallica.bnf.fr / National Library of France

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