L’autunno pisano regala sempre un momento attesissimo e prezioso: il Pisa Book Festival. E Palazzo Blu, la sede di tante acclamatissime mostre di cui si comincia a sentir parlare almeno tre mesi prima del loro inizio – ebbene, non sono una grande ammiratrice di queste mostre! – ha dedicato una sala del piano terra all’esposizione degli acquerelli di Fabian Negrin, visibili eccezionalmente fino al primo marzo.
La mostra, intitolata Fiabe in blu, un libro e una mostra, raccoglie alcuni esemplari delle illustrazioni di Fabian a corredo del volume Fiabe e storie di Hans Christian Andersen edito da Donzelli. Un libro che ho corteggiato e spulciato durante il festival: un repentino viaggio in un mondo familiare e seducente, quello delle fiabe che hanno abitato il mio immaginario di bambina, interpretate in un modo così fedele al testo e allo stesso tempo molto personale. Ma ecco, le riproduzioni del bel volume raccontano solo un briciolo di quel che possono narrare le tavole originali.Ricchissimi acquerelli dai colori ben calibrati che molto aggiungono al ricordo della fiaba che evocano (e poi lo confesso senza pudore: ho scoperto che le fiabe di Andersen sono tantissime e io non le conosco tutte!), immagini spesso essenziali che nascondono particolari suggestivi, come la stesura del colore nella Piccola fiammiferaia o i volti nascosti nelle foglie della fiaba Il folletto del droghiere. E così mi sono incuriosita e sono andata a leggermi qualche notizia di questo Fabian: è nato in Argentina e a 18 anni si è trasferito a Città del Messico dove si è laureato in Grafica; ma è stato a Milano, dove si è trasferito nel 1989, che ha deciso di dedicarsi totalmente all’illustrazione e alla scrittura di libri per ragazzi. Quello che mi ha colpito non sono solo i numerosi premi che ha ottenuto (per esempio il premio Andersen come miglior illustratore nel 2000), ma soprattutto la bella intervista che ho letto su un ricco e succoso blog che ho scoperto da poco e in cui continuo ad imbattermi in questo periodo, Le figure dei libri dell’illustratrice Anna Castagnoli. L’intervista è ormai datata e si incentra su un libro pubblicato qualche anno fa, ma mi ha fatto comunque scoprire almeno due cose davvero interessanti: la versatilità di Negrin, che mi fa ancor più apprezzare gli acquerelli per le Fiabe di Andersen, e la sua bella testa! Alla domanda: da dove vengono le immagini? Fabian risponde così:
Non lo so di preciso, ma nel caso arrivassero dalla testa, dalle mani e dall’infanzia, bisognerà sempre tener ben oliate tutte e tre.
Non so a voi, ma a me adesso piace ancor di più! E quindi vi consiglio di farvi un giro sul sito di Orecchio Acerbo e Gallucci editore, le case editrici che pubblicano Fabian Negrin, e soprattutto a Palazzo Blu, la mostra è gratuita e potete portarci i vostri bimbi: cuscini, tavoli e sedie a misura di bambino, fogli e matite colorate renderanno l’esperienza senz’altro coinvolgente!