La biblioteca dei Certosini: cibo per il cuore e per l’intelligenza

Anche quest’anno il Museo della Certosa di Calci ha aderito ad Amico Museo, il ciclo di iniziative primaverili organizzato dalla Regione Toscana con un tema dedicato. Quello 2015 è Nutrire il pianeta: i musei per una società sostenibile, che unisce il tema proposto da ICOM per l’International Museum Day 2015, Museums for a Sustainable Society, con quello di Milano Expo 2015, Nutrire Il pianeta. Cosa meglio di un approfondimento sulla biblioteca dei Certosini, autentico cibo per il cuore e l’intelligenza (nostri e quindi del pianeta)?

L'armadio della biblioteca dei certosini

L’armadio della biblioteca dei certosini

Questa volta ho avuto una collaboratrice davvero speciale: Emanuela si occupa da anni della biblioteca della Certosa, ha catalogato tutti i libri (nessuno lo aveva mai fatto prima di lei!), li ha ordinati e li conosce uno a uno…vi sembra facile? Sono più di tremila! Vi posso anche dare un’indiscrezione: Emanuela è la mia compagna di avventure da 10 anni. Insieme ci siamo specializzate all’università, abbiamo lavorato in posti che pochi conoscono, abbiamo affrontato tempeste di neve, torride giornate lontane dalla civiltà, personaggi ambigui con fucili sotto il letto, ma abbiamo anche condiviso panorami mozzafiato su campagne incontaminate, montagne colorate di rosa, tipicità gastronomiche da farci leccare i baffi e infine (non continuo l’elenco perché credo interessi solo a me e lei rievocare le tappe del nostro sodalizio!) un corso illuminante sulla didattica del libro antico e del manoscritto che vi ho già raccontato. E sì, è proprio da quel corso che è nata l’idea di questa giornata, che a giudicare dal coinvolgimento e dai sorrisi dei presenti è proprio riuscita!

Emanuela ci mostra i libri della biblioteca: pendiamo tutti dalle sue labbra!

Emanuela ci mostra i libri della biblioteca: pendiamo tutti dalle sue labbra!

La magia e complessità della Certosa e del mondo certosino sono tali da permetterci ogni volta di scegliere un tema diverso e svilupparlo in chiave ludica (ci riusciremo davvero?), per consentire anche a chi ha già partecipato in passato di tornare e scoprire qualcosa di nuovo, oltre che sperimentare nuove attività manuali.
Negli anni infatti sono molti i bambini che hanno sviluppato sindromi da dipendenza patologica dalla Certosa, con madri che ci chiamano dicendo: “Il mio bimbo ha scoperto che fate una cosa nuova e allora dobbiamo per forza tornare!” e noi non possiamo non prenderci cura di loro! (Attenzione, la sindrome è altamente contagiosa, si segnalano nuovi infetti e ricadute. Noti casi di trasmissione agli adulti, particolarmente soggetti i nonni.)
Ebbene, la biblioteca della Certosa non aveva mai aperto le sue porte allo speciale pubblico delle famiglie e questa è stata un’occasione davvero unica.

Pronti: si comincia!

Pronti: si comincia!

Ad accoglierci è stato padre Astuto, un padre certosino nato nel 1444, che ci ha raccontato la sua storia, facendoci un po’ rabbrividire, perché pare si divertisse a sbirciarci mentre leggevamo le sue lettere…
Ci ha condotto negli stupefacenti ambienti del monastero (“Cosa è quella sala piena di cristalli e diamanti e cose preziosissime?!”) e infine nella sua cella, dove abbiamo trovato la lettera del fratello Albrecht, che viveva a Magonza e lavorava nella bottega di Mastro Gutenberg…proprio lui, l’inventore della stampa! Ma siccome quella lettera era piena di termini difficili da capire, oltre che scritta in maniera un po’ incomprensibile, abbiamo deciso di portarla con noi per chiedere aiuto proprio a Emanuela, la nostra esperta di libri!

Leggiamo la prima lettera di Padre Astuto

Leggiamo la prima lettera di Padre Astuto

Emanuela ci ha accolto in biblioteca raccontandoci una bellissima storia di Roberto Piumini, che ci ha letteralmente conquistati, e poi ci ha sapientemente chiarito tutti i nostri dubbi mostrandoci le illustrazioni del processo di stampa da un libro davvero antico, la prima enciclopedia moderna della storia, l’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers di Diderot e d’Alembert, pubblicata in Francia a partire dal 1751. E a quel punto sì che ci siamo divertiti! Armati di guanti per non rovinare tutti quei preziosi e delicati libri, ciascuno di noi ha sfogliato un libro a scelta, scoprendo che tipo di libro era e a chi apparteneva. Non c’erano solo libri di preghiere! I monaci amavano anche studiare la geografia o la storia dell’arte e spesso appuntavano il loro nome sulle prime pagine.

Libri per tutti i gusti! Con i guanti e mooolta attenzione, li possiamo sfogliare

Libri per tutti i gusti! Con i guanti e mooolta attenzione, li possiamo sfogliare

A quel punto, un po’ stanchi per la lunga visita, ma con tanta voglia di metterci alla prova, ci siamo trasferiti nel nostro laboratorio per trasformarci in mastri librai! Quel che è successo allora è difficile da rendere con le parole…un ordinato caos cosmico ha visto bambini intenti a piegare il loro fascicolo aiutati da genitori incuriositi, nonni esperti impegnati a foderare i libri dei loro nipoti con precisione certosina, bambini ormai cresciuti divertirsi a creare il proprio timbro personale…un autentico fervido laboratorio!

Il nostro laboratorio certosino!

Il nostro laboratorio certosino!

Insomma, ancora non vi ho convinti? La Certosa è un incanto, avete un’ultima occasione per questa primavera, vi aspettiamo sabato 30 maggio per un invito a pranzo davvero speciale!

p.s. Un angelo dai capelli corvini ha reso la gestione di questa giornata una passeggiata…ci ha osservato e studiato assicurandosi che tutto filasse liscio: grazie Anna Maria! Direi che è quasi giunto il momento di presentarti!

p.p.s. Foto dell’affezionato cognato Simone Mancini (grazie!).

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