Cosa accade quando alcune belle donne libere professioniste decidono di unirsi per confrontarsi, darsi sostegno e crescere insieme? Se poi decidono di organizzare una grande festa per presentarsi agli altri? La risposta è semplice: nasce la Rete al Femminile, che a Pisa si chiama chiaramente Rete al Femminile Pisa, e la grande festa diventa un Free Garden Lab, una bella giornata di incontri, workshop, laboratori, consulenze per far conoscere la Rete e le reticelle.
Non vi racconterò cosa è la Rete e cosa è stato il Free Garden Lab perché tante di noi lo hanno già fatto e bene (per esempio Monja – la nostra coordinatrice, Daniela e Barbara), ma proverò a trasmettervi un pizzico di quella magia che ho vissuto durante il mio laboratorio il giorno del nostro Open day alla Stazione Leopolda di Pisa.
Faccio parte della Rete da meno di un anno e in questi mesi sono cambiate moltissime cose per me e per la mia attività; alcune di queste mi stanno tenendo talmente occupata che non riesco ad aggiornarvi come vorrei. Certo l’occasione di presentare in quella giornata un mio laboratorio per bambini mi ha elettrizzato e spaventato fin dal primo istante: tre quarti d’ora (che poi sono diventati più di un’ora!) per coinvolgere tanti bambini in un’attività creativa che soddisfacesse loro – ma anche i genitori – e potesse dare un’idea di cosa sono i miei laboratori didattici…sarei stata in grado?
E così sono andata sul sicuro. Ho pensato a tutte le attività creative che ho sperimentato in questi anni, ho cercato quella che maggiormente mi ha gratificato e soprattutto quella che più ha coinvolto e soddisfatto i partecipanti e…hanno vinto i libri illeggibili! Anche perché, non c’è bisogno di chiarirlo, non sono certo io la madre dei libri illeggibili e la straordinaria grandezza, efficacia comunicativa e pedagogica – ma soprattutto creativa – del loro papà non poteva che essere una rassicurante garanzia. Ed ecco che, con il faro di Bruno Munari, mi sono equipaggiata per il grande evento.
Ad aspettarmi ho trovato un nutritissimo gruppo di bambini dai 3 ai 13 anni, molti dei quali già belli caldi e in fermento dopo aver partecipato ai precedenti laboratori: tipografia creativa a cura di Renata e inglese con teacher Angela e teacher Daniela.
Nel frattempo ecco aggiungersi iscritti delle ultime ore, babbi amici di amiche che portano figli amici di figli di amiche, un coloratissimo via vai di bambini accompagnati che si zittiscono quando, seduti in cerchio a terra in giardino sotto gli alberi, chiedo loro “Cosa è un libro illeggibile?”. Difficile immaginarselo e difficile definirlo…allora mettiamoci al lavoro!
Tra fogli di carta, cartoncino, panno lenci, aghi, fili, spaghi, fustelle (ah benedette fustelle!), la magia della creazione ci ha irretiti, travolti, elettrizzati, ammutoliti (per pochi istanti), gratificati! Un fermento inventivo difficile da descrivere a parole – le immagini parlano molto più chiaramente – un formicaio brulicante di operaie in azione senza sosta mentre intorno a noi i genitori sorridevano beati, divertiti, forse compiaciuti?
Bello, bellissimo mettersi in gioco con così inaspettatamente tanti bambini, affidarsi allo spirito di improvvisazione nella moltiplicazione dei materiali, restare in ascolto e mantenere la presenza attiva e partecipe per tutti, un’occasione davvero preziosa.
Non so bene dire cosa venga percepito dall’esterno sul momento, se non certamente un gran caos cosmico! Che però è del tutto salutare e necessario per permettere ai bambini di esprimersi, di liberarsi dai condizionamenti che abitualmente li limitano. È la nostra società che opera in questa direzione, non c’è alcun giudizio nei confronti del difficile mestiere di genitore nelle mie parole. Penso semplicemente a me bambina, a come sarei oggi se mi avessero aiutato ad esprimermi, almeno ogni tanto, in modo non convenzionale, libera da schemi che mi costringevano a colorare dentro i contorni, a disegnare con le matite e non, per esempio, con le forbici, a produrre qualcosa di finito e utile e non un bizzarro libro senza figure, senza parole, senza immagini, ma un pizzico di personalità, una manciata di carattere e infinita originalità.
Quindi grazie a tutti i bambini che hanno sforacchiato, tagliuzzato, incollato, bucherellato, assemblato con timore o curiosità, timidezza o decisione, con qualche freno o in piena libertà…la prossima volta vi aiuterò ad osare ancora di più: strappando e stropicciando in libertà senza esclamare inorriditi “IIIIIIH!”.
Evviva Bruno Munari, evviva i genitori, evviva la Rete al Femminile che mi accompagna e mi sprona! E sul finale, cosa meglio di una delle citazioni di Munari che preferisco? Teniamola sempre a mente!
Un bambino creativo è un bambino felice.