Maschere in villa: racconti e sorprese

Cosa accade alle visite animate per famiglie della Piccola Gerbera? Spesso magie che io stessa non so spiegare, se non appellandomi alla meraviglia della libertà creativa dei bambini, capace di esprimersi senza timori soprattutto se supportata dai genitori.

Una delle famiglie al lavoro: concentrazione alle stelle!

Una delle famiglie al lavoro: concentrazione alle stelle!

Mi capita spesso di sentire opinioni contrastanti in merito: molti operatori didattici, guide turistiche o insegnanti ritengono che di frequente la presenza dei genitori inibisca o freni la possibilità di esprimersi dei bambini. È vero che talvolta i genitori sono pieni di aspettative – concetto per lo più estraneo ai bambini – e che nell’ansia di farli sentire soddisfatti e appagati finiscono con l’essere un po’ invadenti o eccessivamente protagonisti, ma trovo che valga la pena dare a tutti la possibilità di sperimentare. Il rischio è che accada proprio quello che sto per raccontarti.

Domenica 31 gennaio, tempo di Carnevale, organizzo una visita per famiglie alla Villa Medicea di Buti, luogo d’incanto già sperimentato in autunno (te l’ho raccontato qui), accogliente e ricco di sorprese, l’occasione giusta per ideare una visita a tema: le maschere!
Se hai già avuto modo di visitare la Villa, sai che è decorata da affreschi settecenteschi alle pareti, per lo più di soggetto mitologico e allegorico: muoversi da una sala all’altra dà quasi l’impressione di camminare in un libro di racconti, con personaggi alati che ti osservano, fanciulle seminude che si beano, figure attraenti che ti invitano a prendere parte alla loro storia, un’esperienza davvero suggestiva. Soprattutto se la facciamo diventare animata!

I bambini in maschera accompagnati dai loro genitori sono pronti: si inizia!

I bambini in maschera accompagnati dai loro genitori sono pronti: si inizia!

E così i numerosi bambini che domenica hanno bussato alla porta della villa, nonostante pioggia e vento, si sono fatti largo con i loro orgogliosi travestimenti e hanno pazientemente aspettato i vari ritardi, fino al momento in cui i personaggi delle pareti hanno iniziato a parlare, raccontandoci le loro avventure e le loro particolarità: per esempio tu lo sai che Zefiro è il vento di primavera e che puoi riconoscerlo per le sue belle ali e le guance gonfie, sempre sotto sforzo per il continuo soffiare? Venere invece è la dea della bellezza ed è semplicemente bella, spesso accompagnata da colombe e dalle sue amiche Ninfe.
E la tua particolarità invece qual è? Hanno talvolta chiesto ai bambini.

Erminia ci racconta la sua storia...

Erminia ci racconta la sua storia…

Non semplice condurre un così nutrito gruppo di bambini dalle età più disparate (dalla piccola Giulia di solo un anno e mezzo ad Alessia di 9 anni) e il seguito dei genitori, ma proprio quando inizi a pensare che forse questa volta proprio bene non sta andando, tutti si siedono ai tavoli del salone principale per mettersi finalmente in azione: costruiamo la nostra maschera!
C’è però una difficoltà: abbiamo a nostra disposizione solo carta bianca di diverso tipo e un pennarello nero. Cosa riusciremo a combinare?

Ti svelo un segreto: in questi casi la cosa migliore è parlare poco, svelare qualche trucco e semplicemente affidarsi a loro, i bambini, vedrai come sapranno stupirti.

Il secondo segreto è non abbandonarli, lasciarli sì liberi di costruire la propria idea, incoraggiandoli però e dando suggerimenti quando vedi che può essere utile.
Il risultato è fatto di sorrisi che si allargano, genitori finalmente liberi di inventare, tagliando e incollando per dare sfogo al proprio estro creativo e bambini soddisfatti che indossano orgogliosi la propria maschera: non ti sembrano davvero simpatici?

Alcune delle maschere realizzate da genitori e bambini

Alcune delle maschere realizzate da genitori e bambini

Per me questa è la magia: la soddisfazione di bambini e genitori di realizzare qualcosa insieme, o qualcosa l’uno per l’altro, in un momento dedicato totalmente a loro, senza fretta e pressioni esterne, con gioia e un pizzico di divertimento. Un tempo di qualità, da preservare e ricercare.
Felice di averne preso parte per un paio d’ore almeno.
E tu che dici? Ti piacerebbe sperimentarlo alla prossima occasione? Cosa ne pensi?

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