Quante teste per un fonte

Ecco il nuovo post della serie Racconti d’Arte dedicata ai bambini. Se vuoi essere sicuro di leggerlo nella maniera più corretta, trovi qui alcune semplici istruzioni.

Un viaggio dall’ottagono al cerchio e dalle ghirlande di foglie alle teste di uomini e animali, il tutto racchiuso in un’unica grande vasca. Te la racconto.

Questa è la storia di un fonte. Attento ho detto un fonte e non una fonte perché in effetti non è una fontana e non serve per distribuire acqua, ma con l’acqua ha a che fare. È la storia di un fonte battesimale, una vasca cioè che serviva per battezzare le persone: è grande e capiente e se la immaginiamo tutta piena d’acqua è facile che venga confusa con una fontana. 

Tu lo sai come si fa a battezzare una persona e cosa significa? Forse può esserti capitato di assistere al battesimo di un bimbo o tu stesso sei stato battezzato quando eri un bebè, ma come fai a ricordartelo?
Proviamo a capire qualcosa di più.

fonte battesimale Pisa

Il fonte battesimale del Battistero di Pisa, foto di ho visto nina volare, CC BY-SA 2.0, Foto originale qui

Forse una piscina?

Le dimensioni della vasca ci fanno pensare a una piccola piscina: ti spiego meglio quale era la sua funzione.

Dalla foto non è semplice intuirne le dimensioni, ma la vasca quasi circolare è alta un metro e ha un diametro di poco più di due metri. Se ci pensi assomiglia a una di quelle piscine mobili che si tengono d’estate in giardino: non puoi nuotarci, ma puoi starci in ammollo appoggiato al bordo o divertirti a giocare con schizzi e tuffi. Te lo dico non per suggerirti l’idea che qualcuno lo abbia mai fatto (non si trova in un giardino e tra poco ti svelerò dove puoi vederlo), ma per darti un’idea più precisa delle dimensioni: una persona in piedi qua dentro resta coperta dall’acqua fino alla vita. E perché qualcuno dovrebbe stare nell’acqua dentro questa vasca?

Chi crede in Dio e vuole entrare a far parte della comunità di tutti i cristiani può farlo se si lascia purificare da tutti i suoi peccati e anche da quello più grave di tutti commesso da Adamo ed Eva, che secondo i cristiani sono stati i primi uomini ad aver vissuto sulla terra. E come si fa a purificarsi? Semplice! Ci si lava. Con l’acqua ovviamente, ma senza sapone, perché per i peccati il sapone non serve ma è utile qualche preghiera che ripete il sacerdote durante il rito del battesimo. 
Oggi il battesimo si svolge con un po’ d’acqua versata sulla testa, ma una volta, moltissimo tempo fa, chi voleva essere battezzato doveva immergersi totalmente nell’acqua entrando in una vasca simile a questa che stiamo osservando ed erano soprattutto persone adulte a farsi battezzare.

Se la guardiamo bene dall’alto notiamo qualche particolare in più, per esempio il fondo realizzato a piccole onde. È un bel suggerimento per ricordare cosa conteneva la nostra vasca: acqua!

Il fonte battesimale visto dall’alto, foto di Gianni Careddu, CC BY-SA 4.0, file originale qui

Cerchi e ottagoni

Cosa c’entra la geometria con il nostro fonte battesimale.

Dall’alto si nota un altro particolare curioso: il fonte ha otto lati tutti uguali ed è dunque un perfetto ottagono, ma tra un lato e l’altro si vedono piccoli cerchi profondi.
Qualcuno racconta che quelle sono piccole vasche per il battesimo dei bambini, ma gli studiosi che hanno analizzato il fondo di questi pozzetti hanno notato che non ci sono tracce di calcare sul loro fondo: ci sarebbero se avessero contenuto acqua per tanti e lunghi anni. E dunque a cosa servivano?
Probabilmente contenevano anfore, cioè delle specie di vasi, che vi si incastravano perfettamente, ed erano usate come comodi contenitori asportabili per l’acqua. Ingegnoso, non trovi?

Questo grande ottagono dalla forma simile a un cerchio si trova al centro di un imponente edificio di forma circolare, il Battistero di Pisa. Il suo nome già te lo suggerisce: il battistero è l’edificio che conteneva il fonte battesimale e lì venivano battezzati i fedeli. Se sei mai stato in piazza dei Miracoli lo avrai notato esattamente di fronte alla facciata della cattedrale; assomiglia a un gigantesco panettone bianco!

Particolare del parapetto, foto di © José Luiz Bernardes Ribeiro, CC BY-SA 3.0, file originale qui

Primavera di marmo

Una rigogliosa vegetazione decora tutto il fonte: osserviamola nel dettaglio.

Se sei entrato dentro il Battistero probabilmente non è la forma ad ottagono la prima cosa che avrai notato del fonte battesimale. Se ti avvicini infatti vedrai che tutto il parapetto del fonte è decorato da lastre quadrate, che si chiamano plutei, che a loro volta presentano decorazioni circolari che parlano di primavera: ghirlande concentriche, cioè una dentro l’altra, di foglie d’acanto o di edera o palmate spiccano sullo sfondo a cornici geometriche.

Particolare di un pluteo, foto di ho visto nina volare, CC BY-SA 2.0, file originale qui

Avviciniamoci un altro po’ per notare che al centro di ogni pluteo c’è un piccolo fiore o un bocciolo scolpito nel marmo. Un tale Guido Bigarelli, lo scultore che ha voluto lasciare il suo nome lungo la cornice della vasca ben 800 anni fa, ha realizzato questi affascinanti ricami con il trapano e lo scalpello, non con ago e filo, né tanto meno con la pasta di sale. Voglio dire: mica semplice!
Oltre il fiore o il bocciolo, una cornice a più colori sul fondo fa risaltare la scultura, dicevamo: la cornice è realizzata come una specie di puzzle, con una tecnica che si chiama tarsia. Attorno una ghirlanda cicciottella di foglie in marmo bianco assomiglia a una ciambella ricamata che a sua volta risalta grazie alle altre tarsie dello sfondo: tralci, cornicette, zig zag.
Completa il pluteo la cornice quadrata e qualche ospite mimetizzato – non dirmi che non l’avevi notato!

Ospiti inaspettati

A ben guardare tra le foglie scoviamo i curiosi abitanti dei nostri plutei.

Cavalli rampanti, teste di ariete, scimmie, aquile, uomini barbuti e donne con graziose acconciature abitano le nostre ghirlande a ciambella: li vedi posti a segnare i quadranti di un ipotetico orologio, in alto, a destra, in basso e a sinistra. Sembrano nascosti tra le foglie, come se non volessero farsi riconoscere, eppure hanno un ruolo importantissimo perché letteralmente abitano i nostri plutei.

Qualche studioso ha anche riconosciuto un significato nascosto dietro questi animali e personaggi, ma è molto difficile esserne sicuri oggi, dopo tanti anni: Guido Bigarelli non ha spiegato a nessuno come mai ci sono tutte queste teste nel suo fonte battesimale, forse glielo hanno chiesto i committenti, cioè coloro che hanno deciso di farlo e lo hanno pagato, o forse lui stesso ha voluto dare un messaggio speciale. A noi ora basta osservarli e riconoscerli in tutta la loro varietà e vivacità, io li trovo curiosi e divertenti. E tu?

Appena avrai occasione di visitare il Battistero di Pisa non scordarti di avvicinarti al fonte battesimale e osservare tutte le testine che ti attendono. Qui sotto ti lascio qualche ulteriore esempio.

Particolare del fonte battesimale, foto di Gianni Careddu, CC BY-SA 4.0, file originale qui

Particolare del fonte battesimale, foto di Gianni Careddu, CC BY-SA 4.0, file originale qui


Per l’adulto che legge

Il fonte del battistero di Pisa è la prima opera certa di Guido Bigarelli da Como, come sappiamo dall’iscrizione che si trova lungo l’orlo interno della vasca, firmata e datata 1246. Puoi trovare qualche informazione sull’autore e sulle sue opere toscane (a Pistoia e a Lucca per esempio) alla relativa voce del Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani.

Per completezza di informazione ti dico che la statua in bronzo di San Giovanni Battista al centro della vasca è di uno scultore moderno, Italo Griselli (1880-1958).

Se non sei mai stato in piazza dei Miracoli o semplicemente vuoi sbirciare il battistero anche all’interno, puoi farlo a distanza attraverso questa visita virtuale, ma ovviamente ti consiglio di farlo presto dal vivo!

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